Nel consiglio di mercoledì abbiamo percepito un certo nervosismo da parte della maggioranza sfociato in un attacco diretto, nuovamente, dal sindaco contro il Partito Democratico. Avremmo preferito rispondere nella sede istituzionale, ma la presidente, dopo il lungo intervento del primo cittadino, ci ha negato la possibilità di ribattere, male applicando il regolamento che prevede il diritto di replica per chiunque venga citato, in questo caso il capogruppo Riccardo Vannetti.
Rigettiamo fermamente il fare paternalistico del sindaco, che critica il centrosinistra per le assenze alle iniziative della maggioranza e ne stigmatizza addirittura il modo di fare politica, per poi invitarlo a una maggiore collaborazione.
Se vogliamo veramente ridurre la discussione su questi termini, allora anche noi potremmo dire che dei venti esponenti della maggioranza non si è visto nessuno alla manifestazione contro il genocidio in atto a Gaza.
Saremo liberi o no di considerare quale importanza riconoscere alla questione palestinese rispetto al premio conferito a Pramac? Cogliamo l’occasione anche per ricordare al sindaco (al quale non abbiamo invece mai contestato la ripetuta presenza in fascia tricolore a varie inaugurazioni di negozi privati) che i consiglieri di centrosinistra sono solo quattro.
Interveniamo sulla questione ballo liscio, dopo l’incredibile direzione che si è voluto far prendere a una semplice considerazione. È noto che come Pd il liscio lo abbiamo nel sangue ed è parte integrante della nostra tradizione, tanto che nel programma della Festa dell’Unità ci sono da sempre diverse serate riservate a questo ballo.
Ci chiediamo semmai come si pone la nostra “concezione elitaria della cultura”, di fronte a una cena da 45 euro a testa, organizzata per riportare la gente in centro.
Il sindaco ci tiene inoltre a intestarsi tutti i meriti dei finanziamenti che vengono ricevuti dal Comune. Anche quelli erogati da amministrazioni, come la Regione Toscana, a guida Pd.
Faccia pure. Come sindaco l’interlocuzione ufficiale è sua. Ma è così sicuro che solo i suoi interventi siano bastati a generare quei frutti? Può affermare con certezza che noi non lavoriamo, come abbiamo fatto in passato e come continuiamo a fare tutt’oggi, intercedendo con i vertici del nostro stesso partito, per il bene di Colle? Non capiamo, sinceramente, questa folle corsa a cercare di accaparrarsi tutti i meriti in qualsiasi fase di ogni progetto.
Sulla biblioteca il sindaco ha detto che è inutile discutere e che il progetto lo sceglierà, come è giusto, la maggioranza. Noi possiamo ribadire che non siamo d’accordo? Crediamo proprio di sì, anche se dovessimo ripeterlo in ogni seduta consiliare, perché questa è la nostra convinzione.
Ci spiace rilevare anche che la domanda sul futuro della Fabbrichina sia rimasta senza risposta e che non sia emersa nessuna idea per la destinazione dell’area.
Riguardo alla partecipazione pubblica, sindaco, siamo contenti che l’attività che sta portando avanti dia i suoi frutti. Ma si lasci dire che a Colle di Val d’Elsa il confronto con cittadine e cittadini non lo ha inventato lei e che il 2024 non è l’anno zero della vita della nostra città.
Le precedenti amministrazioni di centrosinistra hanno organizzato incontri e dibattiti molto partecipati per la scelta del sito della nuova biblioteca, sull’area ex Maccari-Sonar e su tante altre questioni. Per cui siamo perfettamente consapevoli del grande patrimonio umano e delle idee che è in grado di esprimere.
D’altra parte, nonostante i continui attacchi e le denigrazioni che ci riservate, siamo pur sempre il primo partito di Colle. Lo siamo con grande orgoglio e, per fortuna, alla luce del sole.